Ti accorgi di avere davvero degli amici quando, dopo qualche birra, la conversazione inizia a deviare verso territori affascinanti e insidiosi come la meccanica quantistica, la fantascienza o, per i più coraggiosi, i paradossi temporali. Il fatto curioso è che questi cosiddetti “paradossi” non esistono davvero: sono il frutto di un equivoco tutto mentale, radicato in una serie di pregiudizi cognitivi. Anzi, per essere precisi, si basano su alcuni errori concettuali fondamentali.
Si sente parlare sempre più spesso di un tema che, fino a poco tempo fa, pareva confinato nei circoli di smanettoni e trader: le stablecoin. Finalmente, però, ci si sta rendendo conto che questa nicchia del fintech non solo è concreta, ma sta rapidamente scalando i piani alti della finanza e promette di rivoluzionare le regole del gioco.
In Cina, l’oroscopo tradizionale associa ogni anno a un animale, seguendo un ciclo millenario. Io, invece, preferisco ampliare questa simbologia e aggiungere altri simboli, così da avere maggiore libertà espressiva. Così, mentre in Cina l’anno è dedicato al Dragone (credo) , per me – con l’inizio delle proteste a Los Angeles – comincia l’Anno del Popcorn.
Come ho già accennato, Internet offre al blogger – che, a differenza del giornalista tradizionale, spesso non ha il tempo né le risorse per un’indagine approfondita – la possibilità di esplorare in prima persona i fenomeni di tendenza. Frequentando forum, mailing list e una miriade di spazi digitali, ci si può avvicinare direttamente alle comunità di cui si intende scrivere, osservandone i comportamenti e raccogliendo testimonianze in modo quasi etnografico. Questa immersione diretta permette, a mio avviso, di acquisire una comprensione più profonda e autentica delle dinamiche in gioco.
Era un po’ che volevo scrivere di questo progetto, ma il continuo e snervante atteggiamento di chi esclama “ma come, tu blogghi con la IA?” mi spinge a farlo subito. Devo dire che è un esperimento interessante, anche se mi ha colpito un punto in particolare: loro fanno il prompt “al contrario” rispetto a come lo faccio io.
L’Italia, miei cari, è travolta da una catastrofe sociale di proporzioni bibliche, un flagello che, udite udite, condivide solo con gli americani, campioni olimpionici dell’arte di darsi arie da stronzi raffinati. Non sto parlando di tutti gli anglosassoni, badate bene: la working class britannica, quei signori che si scolano una pinta di birra tiepida in un pub con la moquette macchiata, non ha tempo per queste cazzate da fighetti, e lo stesso vale per i contadini australiani, troppo impegnati a tosare pecore o a lottare con canguri incazzati per inseguire pose da salotto. No, il problema, signore e signori, è il fighettismo in tutta la sua gloria del cazzo. E che diavolo è, direte voi, questo “fighettismo”?
Un paio di post fa, ho discusso di come gli incel denuncino un fenomeno molto presente sulle app di incontri: l’ipergamia femminile, ovvero la tendenza attribuita alle donne di selezionare partner percepiti come superiori in termini di status, attrattiva o risorse.
Tutti pensano che il pensiero fascista, nel senso accademico, sia sparito dalle universita' e dagli intellettuali. Ma il problema, forse, e' che gli intellettuali si dicono di sinistra, ma raccontano il pensiero fascista.
L'uso delle tecnologie connesse alla rete, o derivate da essa, è costantemente oggetto di scrutinio, spesso inquadrato in una dicotomia semplicistica tra “buone” e “cattive”. Persino l'intelligenza artificiale viene talvolta dipinta come una forza distruttiva, destinata a scatenare un'orda di robot violenti e indistruttibili che, inevitabilmente, si ribelleranno. Perché? Beh, semplicemente perché qualcuno, a quanto pare, avrebbe pagato per implementare la funzione “ribellione”.